Il
Bosco Verticale è un progetto di forestazione metropolitana che contribuisce a rigenerare l'ambiente e la biodiversità urbana senza implicare una espansione della città nel territorio: un nuovo modello di densificazione in altezza del verde e del costruito all'interno della città.
Il Bosco Verticale si collega alle politiche di riforestazione e rinaturalizzazione dei margini delle grandi aree urbane e metropolitane (i cosiddetti metroboschi): due modi per ricostruire un rapporto tra natura e città.
Il primo esempio di Bosco Verticale, composto da due torri di 110 e 76 metri, verrà realizzato nel centro di Milano all'interno del progetto Porta Nuova, ai margini del quartiere Isola, formando, insieme alle altre torri e ai numerosi interventi di urbanistica previsti, un esempio unico in Italia. Le torri ospiteranno 900 alberi (alti fino a 8 metri) oltre a numerosi arbusti e piante floreali. In termini di quantità di alberature il Bosco Verticale a Milano equivale a una superficie boschiva di circa 10000 mq. Se fosse distribuita sul territorio l'area equivalente in villette unifamiliari sarebbe pari a 50000 mq.
Il Bosco Verticale è un sistema che ottimizza, recupera e produce energia; aiuta a costruire un microclima e a filtrare le polveri sottili nell'ambiente urbano. La diversità delle piante e le loro caratteristiche producono umidità, assorbono anidride carbonica e polveri, producono ossigeno, proteggono dall'irraggiamento e dall'inquinamento acustico, migliorando il comfort dell'abitare risparmiando energia.
Il Bosco Verticale sarà quindi in grado di costruire un vero e proprio microclima che produce umidità e ossigeno; inoltre, assorbendo gli inquinanti, costituirà un polmone verde all'interno della città.
L'irrigazione delle piante avverrà per larga parte attraverso un impianto centralizzato di filtrazione delle acque grigie di scarico. Inoltre una superficie di 500 mq di pannelli solari e sistemi che usufruiscono dell'energia geotermica sono solo alcune delle innovazioni ecocompatibili che presenta il progetto.
La gestione del verde nel Bosco Verticale sarà centralizzata e affidata ad un agenzia che avrà uno sportello aperto al pubblico.
L'arretramento degli edifici rispetto alla strada consentirà la creazione di un grande marciapiede arredato. Inoltre le torri saranno alleggerite alla base, dove si aprirà una piazza pedonale coperta. Il progetto prevede anche la realizzazione di spazi collettivi con piscina e palestra.
Boeri Studio ricorda che l'ispirazione per edifici così "verdi" affonda le sue radici nei palazzi tipicamente milanesi dell tardo Ottocento, le cui facciate sono ricoperte di edera o i cui piani alti sono ornati da terrazze fiorite. Nel caso del Bosco Verticale, però, le soluzioni costruttive hanno richiesto numerose e approfondite ricerche e test sui materiali che permettessero la realizzazione di un progetto tanto sviluppato in altezza e che si scontra quindi con le problematiche legate al peso della terra necessaria per impiantare gli alberi e ai venti che possono spirare anche piuttosto forti. La presenza della copertura "boschiva" permetterà anche un mutamento continuo della "pelle" esterna dell'edificio a seconda della stagionalità e della conseguente modificazione del colore delle foglie.
Il Bosco Verticale si pone quindi come un esempio di
green building che cerca nuovi modi per conciliare l'esistenza umana con quella del mondo naturale.
Fonti:
I Maestri dell'Architettura. Stefano Boeri, Hachette.