venerdì 23 dicembre 2011

Stadio olimpico Pechino 2008

Si chiama National Stadium o Bird's Nest (nido d'uccello) ed è stato l'impianto più rappresentativo delle Olimpiadi di Pechino 2008, che ha ospitato le cerimonie di apertura e chiusura. L'impianto èstato disegnato dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron.





Lo Stadio Nazionale è situato su una collina al centro del complesso olimpico a nord di Pechino. Il principio del progetto è stato quello di sviluppare un architettura che continuerà ad essere funzionale anche in seguito ai giochi del 2008, di creare un nuovo tipo di sito urbano in grado di attrarre e generare la vita pubblica in questa parte di Pechino. 
L'impianto che si basa su una struttura di 35000 tonnellate ha ospitato 90000 spettatori. 
Guardando lo stadio da lontano si può ben distinguere, oltre alla forma arrotondata della struttura, la griglia portante dell'edificio che lo avvolge ma che sembra anche penetrarlo. Ciò che si vede da lontano come una configurazione geometrica e complessa di linee si separa in enormi componenti più precisi man mano che ci si avvicina.






Per quanto riguarda il basamento, le geometrie del plinto e lo stadio si fondono in un'unico elemento. I percorsi interni si sviluppano in un reticolo di passaggi in ardesia liscia; gli intervalli tra questi forniscono servizi per i visitatori: boschetti di bamboo, piazzette in pietra e piccoli giardini coperti. L'ingresso allo stadio è leggermente rialzato, offrendo un panorama di tutto il complesso olimpico.






L'aspetto dello spazio è pura struttura; la facciata e la struttura coincidono. Tutta la struttura è ricoperta da due strati di materiale traslucido: l'EFTE. Questo materiale, dalle prestazioni sorprendenti (una delle tante è che quando brucia non emette né fuoco né fumo) è utilizzato sia come membrana protettiva resistente agli agenti atmosferici, sia come (per la membrana interna) isolante acustico. Parte integrante della struttura è il tetto del 'nido', un guscio trasparente che consente il riflesso di fasci di luce all'esterno e protegge gli spettatori da eventuali piogge.


Dal momento che tutti i servizi (ristoranti, negozi, servizi igenici, ecc.) sono unità autonome, è in gran parte possibile fare a meno di una facciata chiusa. Questo permette la ventilazione naturale dello stadio, che è l'aspetto più importante della progettazione sostenibile dello stadio.

giovedì 22 dicembre 2011

Ricerca su "Questo è paesaggio" di Franco Zagari

Zagari sul paesaggio:
"Il paesaggio è un'entità viva e mutevole nel tempo, una sommatoria infinita di azioni individuali che interpretano e modificano un luogo assecondando o contrastando abitudini, norme, leggi. E' il compimento di un equilibrio che si forma e si scioglie, si sedimenta e si semplifica, segue disegni spontanei o visioni dispotiche, immagine eloquente della cultura materiale e del lavoro umano. Nasce, evolve e muore attraverso periodi di felice rigoglio, lunghi periodi di stasi, improvvise crisi, estasi e catastrofi. E' mosso da tradizioni, riforme, rivoluzioni e la comunità che lo vive vi si riconosce come in un testo in evoluzione perenne."  
FRANCO ZAGARI, Questo è paesaggio 48 definizioni, 2005, Mancosu editore, pag. 14                                                                                                  
Zagari sulla progettazione del paesaggio:
"[...] ogni habitat umano ha una vocazione esplicita o latente di esprimere caratteri rappresentativi." 
                                                                                                    Op. cit., pag. 23 
"Il suo fine (del progetto del paesaggio) è molto complesso. Si tratta innanzitutto di avere capacità di diagnosi, saper cioè riconoscere in un contesto quei particolari caratteri nei quali si fissi questa qualità, comprenderne la natura di valore culturale, coglierne il significato storico, le leggi evolutive, le proiezioni di futuro. Si tratta poi di partecipare all'evoluzione della consapevolezza del paesaggio nella comunità che lo vive, con una ricerca di circuiti virtuosi fra le aspirazioni di promozione economica e l'espressione dei suoi caratteri. Si tratta, infine, di saper ideare e condurre con competenza un'azione creativa conseguente, con un giusto equilibrio di utopia e realismo" 
                                                                                                                       Op. cit., pag. 24 
"Il punto di vista del progetto di paesaggio opera con la particolare capacità di cogliere o stabilire 'relazioni' fra elementi di varia natura, materiali e immateriali, piuttosto che fra 'oggetti' definiti i sé."                       
                                                                                        Op.citata, pag. 25
Zagari sulla figura del paesaggista:
"Nell'esperienza europea è una delle professioni intellettuali più duttili fra espressione artistica, conoscenza delle scienze naturali, competenza tecnica, impegno sociale, sensibilità politica."
                                                                                                                                    Op.citata, pag. 28 
"Il paesaggista ha uno spettro di lavoro molto ampio: conoscenza del territorio e dell'ambiente, comprensione delle modalità di partecipazione e di sviluppo locale, interpretazione delle necessità dei comportamenti umani, approccio sistemico alle analisi e alla pianificazione ambientale, competenze nel rapporto fra tecnologia e ambiente. Fra i suoi temi più ricorrenti vi sono giardini, parchi,passeggiate, viali e piazze, sistemi pubblici urbani del verde, di acqua, di illuminazione, di viabilità carrabile e pedonale, di arredo, ciclabili, parchi naturali, parchi archeologici, complessi sportivi, riserve, ripristino ambientale di aree degradate, spazi esterni di complessi insediativi, cave, coste, disegno paesistico di grandi infrastrutture, sistemirurali, piani paesistici... [...]"                                                  
                                                                                    Op.citata, pag. 28-29